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Perché le email finiscono in spam e come evitarlo

Quando si usano le email per fare business, gli strumenti di email automation sono indispensabili, perché con pochi clic permettono di gestire ogni invio alla lista di contatti. Se il lato positivo di questi tool è la loro semplicità, non si può negare che abbiano anche un enorme lato negativo. Infatti, capita spesso che le email inviate ai contatti, finiscano nella cartella SPAM, vanificando tutti gli sforzi.

Evitare che le email finiscano in spam è possibile, ma per riuscirci bisogna capire bene come aggirare i filtri antispam, come scegliere le parole giuste e come migliorare la qualità della lista email. Una volta superati questi 3 passaggi, l’email marketing non sarà più lo stesso.

 

Perché le email che invii finiscono in spam

Quando conosci il nemico, è più facile batterlo! Nelle tue attività di email marketing, molto spesso il tuo nemico è il filtro antispam. È uno strumento utilissimo per gli utenti che vogliono evitare la ricezione delle email indesiderate, ma a volte filtra anche le email per cui l’utente ha dato il suo consenso, come ad esempio le tue.

In genere le email vanno in spam per due motivi. Magari hai inviato troppe email oppure le tue comunicazioni spingono la vendita in modo molto aggressivo. In entrambi questi casi, è probabile che l’utente si sia infastidito e abbia segnalato la tua email come spam.

In questo caso, devi correggere il tiro e fare in modo che non accada la stessa cosa con gli altri contatti. C’è un detto che dice il troppo stroppia e questo vale senza dubbio anche per le email che usi per la tua strategia web.

In altri casi è il client di posta elettronica a sospettare che la tua email contenga spam e la inserisce nella famigerata cartella, dove l’utente non va a guardare quasi mai. Spesso si tratta di “falsi positivi” e in realtà la tua email non ha niente che non va, ma è colpa del filtro antispam che è troppo sensibile. Per evitare che le email finiscano in spam, ecco alcuni accorgimenti che puoi seguire fin da subito.

Attenzione alla scelta delle parole

I filtri antispam si attivano quando percepiscono alcuni segnali sospetti, che si trovano di frequente nelle email di spam. Le parole che usi sono un fattore decisivo e in particolare dovresti evitare nell’oggetto dell’email tutti quei termini che alludono alla vendita. Alcuni esempi di parole da evitare sono offerta, sconto, garanzia e gratis.

Dovresti inoltre evitare le parole scritte tutte in maiuscolo e non esagerare con la punteggiatura. L’oggetto dell’email dev’essere chiaro e per attirare l’attenzione dell’utente, puoi usare qualche emoji, ma senza esagerare.

Anche il contenuto dell’email può insospettire i filtri antispam. Evita di inviare un’email che contiene solo un’immagine e niente testo. Scegli con attenzione i link da inserire nell’email, magari facendo un test prima dell’invio.

 

La qualità della lista può fare la differenza

Una lista di buona qualità è composta da contatti email che sono davvero interessati a quello che offri. In questo caso aprono le email, leggono con piacere il contenuto e interagiscono con te, cliccando sui link o rispondendo all’email.

Avere una lista di buona qualità ti permette di evitare che le tue email finiscano in spam. Il comportamento dell’utente, infatti, suggerisce al filtro antispam che è tutto ok, quindi la mail può andare tranquillamente nella cartella principale.

Se al contrario la lista non ha una buona qualità, il tasso di apertura delle email sarà molto basso e le interazioni saranno poche o inesistenti. Tutti questi segnali non sono positivi e possono allertare i sensibili filtri antispam.

Fai quindi molta attenzione al modo in cui fai crescere e alimenti la lista email, perché i risultati che riuscirai a raccogliere dalla tua attività di email marketing, dipendono in gran parte proprio dalla qualità della lista.